IL PRESIDENTE – RUGGERO MAGNONI

Ruggero Magnoni è Presidente di Fondazione Magnoni e Fondazione Laureus Sport For Good Italia, Consigliere di Fondazione Dynamo e Membro Advisory Board di Fondazione Bocconi. E’ membro del Consiglio di Amministrazione di Richemont SA, di Intek, di Omniainvest SpA, di IMMSI, di Raffaele Caruso SpA e di Quattroduedue Holding BV. E’ socio accomandatario di Compagnie Financiere Rupert.

Dall’Aprile 2013 Ruggero Magnoni è Presidente di M&M Capital, società di consulenza finanziaria aziendale basata a Londra e registrata presso la FCA, per la quale ha partecipato recentemente a diverse operazioni insieme a Nomura come la quotazione di Moncler, l’Opa su Bonifiche Ferrarese, la cessione di Talgo SA in Spagna, la fusione di Net-a-porter con Yoox SpA.

Da Ottobre 2008 fino ad Aprile 2013 Ruggero Magnoni ha ricoperto la carica di Presidente di Investment Banking per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa per Nomura International Plc.

Prima del fallimento di Lehman Brothers, il 15 settembre 2008, Ruggero Magnoni è stato Vice Chairman della banca d’affari statunitense, Presidente di Lehman Brothers International Italy e Capo della Principal Organization Division in EMEA.

Sin da 1977 quando entrò in Lehman Brothers, Ruggero Magnoni svolse un ruolo rilevante nelle operazioni importanti della banca d’affari americana. Dal 1980 – 1981 fu responsabile del Corporate Finance in America Latina, dell’Equipment Finance e Leasing anche in Giappone (1985) e dell’attività di Private Placement Internazionale della Banca. (1986)

Rientrato in Italia nel 1987 Ruggero Magnoni divenne capo delle attività in Italia di Lehman Brothers. Dal 1994 al 1997 fu Capo dell’Europa Continentale, Israele e Sud Africa. Nel 2000 divenne Capo della divisione Private Equity europea e Vice Chairman di Lehman Brothers Inc. Nel 2002 venne anche nominato Presidente di Lehman Brothers Italia.

Nella sua lunga carriera presso la realtà americana, Ruggero Magnoni è stato la forza motrice dello sviluppo di Lehman Brothers in Europa, organizzando le più importanti operazioni finanziarie di quegli anni per un volume d’affari di 300 miliardi di euro.

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